Le stufe a pellet: come scegliere la migliore

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Stufe a pellet Skia Design, MaisonFire MaisonFire Living room
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Le stufe a pellet rappresentano uno dei sistemi di riscaldamento sempre più diffusi nelle nostre case. In un soggiorno, per esempio, è sempre più facile trovare una stufa a pellet come parte integrante del paesaggio domestico. 

In questo Libro delle Idee homify vi presenta un piccolo vademecum di ciò che è utile sapere per scegliere la stufa a pellet più adatta alle esigenze della propria casa. 

Seguiteci.

1. Scegliere in base alla grandezza della casa

La scelta della stufa a pellet deve essere ponderata a partire da diversi fattori. La sua convenienza ed efficienza, infatti, possono essere determinate da aspetti esterni alle caratteristiche della stufa stessa. Tra questi, l'ampiezza della casa e la sua disposizione, unitamente alla presenza o meno di un impianto di riscaldamento pre-esistente, assumono una grande importanza.

Infatti, la presenza e la capacità della stufa a pellet dovrebbe essere decisa in base all'ampiezza degli ambienti da riscaldare, tenendo conto anche della loro conformazione. In caso di ambienti molto ampi, infatti, è consigliabile optare per una stufa a pellet canalizzata, capace attraverso i tubi che convogliano l'aria calda di riscaldare diversi ambienti della casa, anche su piani differenti.

È utile ricordare come le normative vietino l'installazione delle stufe a pellet in ambienti in cui esistano già apparecchi a gas non a tenuta stagna o cucine dotate di cappe di aspirazione, che potrebbero rischiare di creare pericolose depressioni nell'ambiente.

2. Le tipologie

La famiglia delle stufe a pellet si suddivide in diverse tipologie. A iniziare dalle due che dipendono dal mezzo di conduzione del calore scelto: l'acqua o l'aria. Soluzioni con differenti caratteristiche. Quelle ad aria permettono, tramite un opportuno sistema di canalizzazione, di diffondere il calore in diversi ambienti.

Si tratta della soluzione più consigliabile nel caso di un bilocale o di un piccolo appartamento, ma permette anche di riscaldare più stanze in abitazioni di medie dimensioni, grazie ai tubi di canalizzazione che ne percorrono gli ambienti diffondendo il calore in un tempo ridotto.

Le stufe ad acqua consentono di aggiungere la produzione di acqua calda sfruttabile anche per i radiatori e l’uso sanitario. Le stufe ad acqua sono relativamente facili da integrare sia con i sistemi di riscaldamento tradizionali: possono infatti operare in sinergia con i sistemi di riscaldamento alternativo, come quello solare, con un possibile ulteriore risparmio.

3. Installazione: seguire le norme

L'installazione delle stufe a pellet, per quanto possa apparire semplice, dovrebbe essere effettuata da personale qualificato, capace di garantirne una corretta messa in opera e di rilasciare l'apposita dichiarazione di conformità, prevista dalle normative come il D.M. 37/08.

Bisogna ricordare che anche per le stufe a pellet che non prevedono una canna fumaria sarà comunque preferibile predisporre un sistema che permetta lo scarico dei fumi. E quindi installare una tubazione di scarico di dimensioni ridotte che permetta di convogliare all'esterno dell'ambiente i fumi della combustione.

Le normative di riferimento sono la Uni En 14785, che regola la certificazione delle stufe rispetto all'efficienza delle prestazioni e delle emissioni, e la Uni 10683 che raccoglie le norme per la certificazione della corretta installazione da parte dei tecnici qualificati.

4. Ottimizzare e migliorare le prestazioni

Per ottimizzare, e magari migliorare, le prestazioni della stufa a pellet scelta per riscaldare gli ambienti della casa sarà bene prestare attenzione preliminarmente ad alcuni aspetti che riguardano sia il funzionamento della stufa in sé, che l'ambiente in cui dovrà inserirsi.

Per esempio, come già rilevato, sarà bene assicurarsi che sia possibile installare una presa d'aria che permetta sia di areare in maniera ottimale l'ambiente, che lo scarico dei fumi di combustione. Sempre a questo riguardo, bisogna assicurarsi che sia presente una presa di corrente a cui collegare l'alimentazione.

Molto utile alla pulizia, e quindi al buon funzionamento della stufa, sarà l'utilizzo di un aspiracenere. Si tratta di un apparecchio molto simile a un comune bidone aspirapolvere, ma in grado di aspirare specificamente le sottili polveri della cenere di combustione. 

Non solo sarà più efficace di un comune aspirapolvere, ma soprattutto vi permetterà una pulizia ottimale e anche di preservare filtri e motore dell'aspirapolvere stesso, che potrebbero essere intasati e surriscaldati dalle polveri finissime della cenere.

5. Per un pellet di qualità

Seppure ancora non esista l'obbligo di certificare la qualità del pellet, molti produttori aderiscono a standard di certificazione internazionali, come per esempio Pellet Gold e ENplus. Ci sono però dei parametri che permettono di valutare la qualità del pellet.

Il primo è rappresentato dal contenuto di ceneri: il pellet che contiene una quantità notevole di ceneri produrrà molte più polveri durante la combustione, costringendo a operare una manutenzione molto più frequente della stufa.

Il secondo aspetto da tenere in considerazione è rappresentato dalla quantità di segatura presente nei sacchi di pellet da acquistare. Anche in questo caso, una presenza eccessiva è sintomo di un pellet con tendenza a sfaldarsi, che quindi darà luogo sia a problemi di combustione che di pulizia.

In generale è utile sapere che, indipendentemente dalla tipologia di legno utilizzata, il pellet deve essere prodotto a partire da legno vergine, che cioè abbia subito esclusivamente dei trattamenti di tipo meccanico, come quelli dovuti al taglio, ma che non sia stato trattato con vernici o colle.

6. Sicurezza e manutenzione

La sicurezza di qualsiasi apparecchiatura dipende dalla qualità della sua messa in opera e da un'attenta manutenzione, che rispetti tempi e procedure stabilite dalle normative vigenti. Anche nel caso delle stufe a pellet, dunque, la sicurezza dipende direttamente dalla qualità dell'installazione e della manutenzione.

All'installazione operata da tecnici qualificati e da questi certificata, deve seguire un'attenta e regolare pulizia da parte di chi la utilizza. Che dovrà assicurarsi di asportare giornalmente la cenere depositata nella camera di combustione e in particolare all’interno del braciere. 

Il cassetto che generalmente si trova sotto la camera di combustione dovrà essere pulito almeno una volta alla settimana, così come il vetro che chiude la camera di combustione. Se presente, un discorso a parte merita la canna fumaria: il suo corretto funzionamento, la tenuta delle guarnizioni e il tiraggio dovranno essere verificati da un tecnico abilitato almeno una volta all'anno.

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