Ristrutturare Casa nel 2018: Tutti i Permessi e Come Ottenerli

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Ci piacerebbe rinnovare casa, ma ogni volta che ci pensiamo più seriamente desistiamo perché non capiamo come orientaci tra le varie autorizzazioni da richiedere e la documentazione da presentare? In realtà quando si tratta di lavori interni la procedura è molto semplificata rispetto a qualche anno fa e in molti casi addirittura non è necessaria alcuna richiesta. Scopriamo insieme quali autorizzazioni richiedere in questo Libro delle Idee dedicato ai permessi che servono per le opere interne. 

Non dimentichiamo però che, poiché le normative relative agli interventi edilizi sono attuate a livello locale, può accadere che in alcuni Comuni siano richiesti alcuni permessi non necessari in altri: per questo motivo quindi si consiglia di chiedere sempre la consulenza di un geometra, un architetto o un ingegnere edile, che sapranno consigliarci la soluzione più adatta e in linea con il regolamento vigente.

L'abbattimento delle pareti interne di un appartamento

Vorremmo eliminare il muro non portante che separa la cucina dal soggiorno, oppure ingrandire la porta che dall'ingresso porta alla zona notte? In questi casi può bastare la CILA o CIL (Comunicazione Inizio LAvori), che ha validità dal giorno in cui viene presentata, senza attendere tempi burocratici di autorizzazione. Si tratta di un procedimento relativo a opere di manutenzione straordinaria, in cui rientrano appunto anche interventi come l'abbattimento di una parete interna all'appartamento o la sostituzione di una porta. Oltre alla CIL è necessario trasmettere anche i dati identificativi dell’impresa che ha in carico i lavori, insieme alla relazione di un tecnico abilitato che assicuri sotto la propria responsabilità la conformità degli interventi ai regolamenti edilizi e alle norme.

Se invece intendiamo abbattere una parete divisoria per accorpare due unità immobiliari diverse o un muro portante, sarà necessario inoltrare in Comune la richiesta per il Permesso di Costruire e attendere parere positivo. Inoltre, nel caso di una struttura portante, dovremo includere nella richiesta il parere tecnico di un ingegnere, che attesti la conformità del progetto.

In linea generale comunque il consiglio è di verificare presso gli uffici tecnici del Comune cosa preveda nello specifico la normativa locale, che talvolta può variare a seconda dei diversi ambiti territoriali. 

La ristrutturazione del bagno

Anche per realizzare la ristrutturazione del bagno può bastare la presentazione della CIL, a patto che non venga attuata una modifica dei volumi dell'appartamento (ad esempio l'accorpamento di un'altra unità immobiliare) e che non ci sia cambio di destinazione d'uso (da ufficio ad abitazione e viceversa).

La sostituzione dei pavimenti

Il rifacimento dei pavimenti rientra tra le opere di manutenzione ordinaria e quindi è considerato edilizia libera, che non necessita di particolari permessi.

La tinteggiatura delle pareti

La tinteggiatura delle pareti, come il rifacimento dell'impianto elettrico, piuttosto che la sostituzione delle tubature e della caldaia, rientra nelle opere di edilizia libera e non necessitano della presentazione di alcuna comunicazione.

La realizzazione del soppalco

Innanzi tutto è necessario distinguere tra soppalco con permanenza di persone e soppalco ad uso magazzino.

Per poter realizzare il primo è necessario disporre delle altezze previste dal regolamento locale:

  1. se il soffitto è sufficientemente alto per poter realizzare un locale soppalcato—da utilizzare magari come stanza dei figli o piccolo studio—sarà necessario procedere con la richiesta del permesso di costruire perché l'intervento causerà una variazione della volumetria dell'immobile (si aggiunge una stanza). 
  2. se le altezze non rientrano invece nei parametri previsti dalla normativa locale, l'alternativa per ottenere più spazio potrebbe essere quella di costruire una struttura non permanente in arredo, senza bisogno di alcuna autorizzazione.

Se invece non intendiamo realizzare una stanza in più, ma semplicemente un piccolo deposito o un magazzino soppalcato, senza permanenza di persone, dovremo procedere con la DIA (Dichiarazione di Inizio Attività), che prevede un'attesa di 30 giorni. Anche in questo caso è comunque opportuno verificare la normativa vigente presso il proprio Comune perché i limiti di altezza possono variare da città a città e perché la DIA è progressivamente sostituita dalla SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), che non richiede tempi di attesa. 

Interessati a questo argomento?! Date uno sguardo anche a:

- Come Fare una Veranda Chiusa Senza Permessi

- Come Abbattere le Pareti in Casa: Tutti i Permessi

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